C.A .I.
Il Club Alpino Italiano nasce nel 1863 a Torino sulla spinta di Quintino Sella che, ispirandosi ad analoghe associazioni già presenti in Austria, Svizzera fu mosso dal desiderio di far conoscere e conoscere sempre di più le montagne italiane.
Lo Statuto del Club riporta infatti fedelmente al Titolo 1 - Articolo 1 quanto segue:
«Il Club alpino italiano (C.A.I.), fondato in Torino nell'anno 1863 per iniziativa di Quintino Sella, libera associazione nazionale, ha per iscopo l'alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale.»
Il primo Presidente del CAI fu il barone Ferdinando Perrone di San Martino e il suo Vice Bartolomeo Gastaldi, ne prese il posto successivamente alla presidenza dal 1864 al 1872.
La sede di fondazione fu Torino ma dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Sede fu spostata a Milano, dove è tutt'ora, in via Petrella 9.
La storia del Club Alpino Italiano e dell’Italia si sono intrecciate più volte, a cominciare per esempio dal 1873 quando il Lazio venne annesso al Regno d’Italia e Quintino Sella che era Ministro delle Finanze del Regno, trasferitosi a Roma, fondò la locale sezione del CAI; oppure al termine della Prima Guerra Mondiale, nel 1920, il CAI assorbì la Società degli Alpinisti Trentini e la Società delle Giulie; qualche anno più tardi, nel 1931, anche la Società Escursionisti Milanesi (SEM) entrò anch’essa nel CAI. Insomma, tutte azioni volte a sottolineare l'unione nazionale.
È del 1909 l’istituzione del CAAI, Club Alpino Accademico Italiano che rappresenta la punta di diamante dell’élite alpinistica nazionale, facente parte a tutti gli effetti del Club Alpino.
Il fascismo impose al Club Alpino Italiano nel 1938 un cambio di nome e divenne Centro Alpinistico Italiano, sottolineando la necessità di utilizzare unicamente la lingua italiana e non una nomenclatura proveniente da altri paesi. Questo temporaneo cambio di nome comunque non mutò nel tempo l’acronimo C. A. I., né la solidità dei fini istituzionali e la determinazione dei propri Soci a promuovere l’alpinismo nelle sue varie forme.
Le imprese e le eccellenze alpinistiche furono sempre ben viste e sostenute anche in ambito politico e sociale, in quanto offrirono lustro al nostro paese in campo internazionale e nel dopoguerra e furono utili a sostenere la crescita dell’ unità nazionale. Il popolo era emotivamente partecipe delle grandi imprese e per pochi attimi magari, dimenticava i problemi del dopoguerra sognando vette inviolate e condividendo con orgoglio la conquista della cima.
Nell’immediato dopoguerra, nell’aprile del 1946 i Sigg. Ambrogio Castelli e Francesco Magnaghi di Abbiategrasso presentarono alla Presidenza Generale del CAI la domanda di costituzione della Sezione di Abbiategrasso che fu accolta favorevolmente il 29 aprile dello stesso anno; solo un mese dopo, il 29 maggio del ‘46 si tenne la prima Assemblea dei soci che portò alla elezione del primo Consiglio Direttivo.
Gli anni del dopoguerra videro un notevole incremento delle imprese alpinistiche sia sulle Alpi che all’estero dove si svolse una vera competizione per la conquista delle cime più importanti e più difficili.
Tra queste l’impresa alpinistica che contribuì ad un vero e proprio ricompattamento nazionale dopo le divisioni politiche emerse dal dopoguerra, fu la spedizione alpinistica organizzata dal CAI nel 1954 al K2 in Pakistan.
Questa incredibile impresa di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli restituì fiducia alla gente e desiderio di far ripartire insieme il paese, perché anche se si trattava della seconda vetta mondiale per altezza, per la sua difficoltà era ed è certamente la più impegnativa e la notizia della conquista del K2 da parte di alpinisti italiani ebbe risonanza mondiale.
La conquista del K2 ha, da qualche anno, un significato particolare anche per la sezione del CAI di Abbiategrasso perchè il 26 luglio del 2014, nell’anniversario della prima salita italiana, la guida alpina di Alagna Valsesia nativa di Abbiategrasso, Michele Cucchi che gli amici chiamano “il Lungo”, ha anche lui raggiunto questa difficile cima.
Dall’anno della fondazione la Sezione di Abbiategrasso ha continuato progressivamente ad incrementare il numero degli iscritti e quello delle iniziative che ormai spaziano dall’ escursionismo, sia estivo che invernale, allo sci, all’alpinismo giovanile, ai corsi di alpinismo con la collaborazione con la scuola Valticino e tante altre come illustrato in questo sito.